La recente visita del Premier cinese Li Keqiang a Belgrado per presenziare al summit Cina – CEE (Centro ed Est Europa), dimostra il crescente interesse di Pechino verso l’area balcanica. L’incontro, che ha aperto il 2015 sotto il segno di nuove prospettive economiche, segue l’iniziativa allargata di Bucarest dove, solo un anno fa, 16 stati e la Cina avevano posto le basi per una collaborazione mirata a raddoppiare scambi ed investimenti entro il 2019. Il piano implica una crescente stabilità nelle relazioni politiche, la promozione di nuovi progetti, ed un maggiore livello di scambi culturali tra le parti.
Di certo sorprende un così forte interesse della seconda economia mondiale verso la penisola balcanica. Sebbene l’intera area mostri ampi margini di crescita, il potenziale economico (anche includendo le maggiori realtà quali Grecia e Serbia) sembra insignificante se raffrontato alla Cina. Sembra chiaro che l’attenzione vada spostata sulle infrastrutture e sulla vicinanza con l’Europa Occidentale.
Da tempo Pechino considera la Serbia come partner strategico nella regione, stabilendo nel paese anche un importante snodo per i trasporti. In questa direzione va la linea ad alta velocità che collegherà Budapest a Belgrado, il cui accordo è stato siglato nel novembre 2013 e il cui termine è previsto già nel 2017. Il ruolo della Cina in questo progetto (valore stimato in 2,5 miliardi di euro) è di primissimo piano se si considera che i lavori saranno finanziati dalla China Development Bank coinvolgendo le principali imprese cinesi.
La vicinanza con l’Europa Continentale permetterebbe poi un altro importante passo verso la realizzazione della Nuova Via della Seta, l’ambizioso progetto da mesi in cima all’agenda economica di Li Keqiang.
In questo momento i Balcani offrono molteplici opportunità di investimento, grazie alla fase di transizione economica e al contesto regionale con limitate regolamentazioni e bassi costi. La Cina garantisce supporto a queste necessità di sviluppo con un’iniezione di capitali utili alla crescita e ad un avvicinamento alle potenze europee.
Al contempo Pechino continua la propria strategia esercitando una progressiva influenza sulle principali aree del monto; le alleanze sud-sud non riguardano solo Africa e Latino America ma tutte le economie emergenti