ll 26 Ottobre 2011 lo State Council ha reso noti i dettagli relativi ad una nuova riforma delle imposte indirette che prenderà il via, limitatamente alla Municipalita’ di Shanghai, a decorrere dal 1 Gennaio 2012.
La riforma è stata varata al fine di allineare ulteriormente il sistema fiscale cinese agli ordinamenti occidentali. La volontà di avvicinare ancora di più il sistema tributario locale a quello europeo e l’opportunità di continuare a stimolare l’economia interna durante la crisi globale ha portato le autorità cinesi a intervenire avviando un progetto pilota che culminerà con l’unificazione della Value Added Tax (VAT) e Business Tax (BT) in una singola imposta.
L’introduzione di questa riforma avrà implicazioni di vasta portata per le aziende nazionali e straniere coinvolte.
I dettagli del programma sono riportati nelle notice 110 e 111, emesse il 16 novembre 2011 dal Ministry of Finance e dallo State Administration of Taxation. Le autorità hanno in tal modo delineato il modello generale che sarà implementato nel corso del 2012 unitamente ai dettagli relativi al programma pilota di attuazione immediata nell’area di Shanghai (dal 1 gennaio del 2012).
La riforma si applica ad alcuni specifici settori, tra cui il settore dei trasporti (suppliers of road, water, air and pipeline transportation services) e servizi quali ricerca e sviluppo, informazione, attività culturali, attività di logistica, certificazione e consulenza (R&D and technology services, information technology services, design services, intellectual property services, advertising services, meeting and exhibition services, logistics, leasing of movable property and certification services).
I fornitori di questi servizi, precedentemente soggetti al pagamento della Business Tax, diventeranno soggetti passivi VAT nel quadro del programma pilota.
Le principali novità della riforma includono l’introduzione di due nuovi livelli di aliquote VAT: 11% per i servizi legati ai trasporti e 6% per altri servizi generali; e la gestione dell’imposta a livello locale senza la precedente divisione tra competenze delle autorità centrali e locali.
La Value Added Tax (VAT), è da sempre il tributo più rilevante tra le imposte indirette (Value Added Tax, Business Tax, Consumption Tax). Introdotta in Cina dalle Provisional Regulations of the PRC on Value-added Tax e dai relativi regolamenti attuativi nel 1993 era stata più volte emendata fino alla precedente riforma del 1 gennaio 2009.
La VAT continuerà a colpire le cessioni di beni effettuate nel territorio della Repubblica popolare cinese, le importazioni di beni e la prestazione di determinate tipologie di servizi. Le attività di processing, riparazione o sostituzione saranno soggette a VAT cosi come anche le altre prestazioni di servizi che invece erano generalmente soggette a Business Tax al 5%.
Il Consiglio di Stato valuterà l’efficacia della riforma e dei più recenti interventi normativi; in base alla rispondenza delle imprese alla manovra ed in relazione alla crescita dei singoli settori, potrebbero essere introdotte ulteriori rettifiche alla disciplina dell’imposta indiretta.
La valutazione dell’impatto della riforma sull’attività economica dei soggetti coinvolti sul territorio cinese porterà ad una possibile estensione del progetto pilota all’intero Paese. Ii passaggio dal regime Business Tax al regime VAT comporterà un generale incremento delle aliquote (dal 5% al 6 %, 11%, e 17%), con relativi impatti sul cash flow dei soggetti ma con una generale neutralità dell’imposta.
La riforma verrà testata all’interno della municipalità di Shanghai dove coesistono State Tax Bureau (responsabile del gettito VAT) e Local Tax Bureau (responsabile del gettito BT) e avrà quindi un impatto diretto sui soggetti domiciliati a Shanghai, ma non vanno trascurati gli effetti della manovra sui contribuenti non residenti nella municipalità pilota che abbiano partner strategici o branch a Shanghai.
Ancora una volta le autorità cinesi spingono per un allineamento del sistema tributario locale agli ordinamenti occidentali al fine di eliminare le inefficienze dell’impianto normativo. Gli effetti economici nel medio periodo potranno infatti garantire un impatto positivo sugli scambi commerciali nonostante le criticità che potranno emergere nelle fasi di implementazione del programma pilota.
Lorenzo Riccardi – Dottore commercialista, Shanghai
lr@rsa-tax.com – RsA Asia