Dalla crisi europea, cinque lezioni per l’Asia orientale

C’è un forte bisogno di meccanismi per la prevenzione e la risoluzione delle crisi economiche e il sistema finanziario della regione asiatica necessita di una riforma strutturale. Questo quanto emerge dai commenti di Ulrich Volz, economista del German Development Institute, durante una conferenza alla Chulalongkorn University di Bangkok sull’integrazione monetaria e fiscale in Europa.

Volz ha evidenziato quali insegnamenti l’Asia orientale possa trarre dalla crisi europea, distinguendoli in cinque punti: non affrettare l’integrazione monetaria, ripensare ai costi e ai benefici di un’integrazione finanziaria internazionale, sostenere sistemi di prevenzione e approntare meccanismi risolutivi prima che le crisi si vengano a creare, aumentare la sorveglianza e il monitoraggio sui mercati finanziari regionali e ricapitalizzare le banche colpite.

L’integrazione finanziaria rimane tra i principali obiettivi da perseguire, ma considerando la minaccia di collasso dell’euro, l’Asia dovrebbe valutare opportunità di cooperazione monetaria sui tassi di cambio, evitando schemi d’integrazione troppo ambiziosi che rischiano di rivelarsi fallimentari. I paesi dell’Estremo Oriente non sono ancora pronti per un sistema di tassi di cambio regionale, e sono ancor meno preparati all’unione monetaria. C’è bisogno prima di una fase di ampio consenso politico e di impegno tra i paesi per perseguire l’obiettivo di un’integrazione monetaria sostenibile.

L’attuale crisi dell’euro evidenzia i pericoli che un sistema monetario integrato genera di fronte a divergenze politiche ed economiche. La crisi europea ha evidenziato ancora una volta che l’integrazione finanziaria internazionale non porta automaticamente ad una distribuzione efficiente dei capitali e che, al contrario, puo’ contribuire allo sviluppo di disequilibri insostenibili.

I paesi dell’Asia orientale devono fare attenzione a non liberalizzare i mercati troppo velocemente con un approccio graduale alle ipotesi di integrazione monetaria che permetta una maggiore flessibilità e spazio per aggiustamenti. L’Associazione dei paesi del sud Est Asiatico (ASEAN) con l’aggiunta di Giappone, Cina e Corea del Sud ha grandi possibilita’ di sviluppo se sara’ in grado di rafforzare la sorveglianza e il monitoraggio dei mercati finanziari regionali.

Lorenzo Riccardi – Dottore commercialista, Shanghai lr@rsa-tax.com – RsA Asia

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