G.F. L’imprese italiane hanno da tempo capito che le vendite online in Cina sono un mercato via via sempre più importante, (700 milioni di net-users di cui quasi 400 milioni abitudinari fruitori delle maggiori piattaforme di e-commerce) ma non hanno ancora compreso come affrontarlo. Questo anche perché spesso non hanno una conoscenza ed esperienza sufficienti dell’e-commerce neanche per quanto riguarda l’Europa o gli USA. L’attenzione sta lasciando spazio a modalità di sviluppo di nuove competenze fondamentali per preparare l’azienda a modalità di sviluppo
C.A.: Vede delle dinamiche sostenibili per le PMI italiane interessate a consolidare strumenti di visibilità e vendita online sul mercato cinese? Consiglia di appoggiarsi ad operatori cinesi per quanto concerne parte web e logistica?
G.F. Un partner cinese in loco è fondamentale, però deve essere guidato e indirizzato, se no in poco tempo si perde il controllo delle attività mettendo a rischio non solo elementi di comunicazione ma anche di selezione, adattamento e sviluppo delle strategie inerenti al prodotto. Trattasi di un mercato in crescita esponenziale del 40% annue con un processo di coinvolgimento estremo di operatori diversificati, dai metodi di pagamento al marketing per passare alla stessa modalità di consolidamento delle campagne commerciali. E’ il mondo dell’online che plasma e veicola la struttura offline (sia di vendita ma anche di circolazione del prodotto stesso). Pertanto elementi come logistica e customer care sono integrati e svolti in loco da partner riconosciuti come affidabili dal mercato. Anche all’interno di progetti di servizi integrati che stiamo proponendo su diversi livelli sullo scenario nazionale e con partnership autorevoli (sia a livello istituzionale che commerciale) il coinvolgimento del TP cinese (provider tecnico) è sempre parte integrante del servizio che andiamo a consolidare.
C.A. Il consorzio che dirige da sempre fornisce strumenti e contenuti agli operatori di settore. quali sono le attività che di recente state sostenendo sul tema e-commerce e china e con quali risultati
G.F. Il Consorzio Netcomm lavora sul fronte e-commerce in Cina dal 2011, concentrato principalmente sulle iniziative collettive, che hanno visto e vedono l’unione di più aziende. Il primo passo è però quello dell’informazione e formazione. Nel tempo Netcomm ha fatto diversi seminari e workshop, nella conclusione di questo importante roadshow organizzato da Confindustria Nazionale insieme con ICE dal titolo “Vendere in Cina attraverso l’e-commerce” abbiamo confrontato strumenti e prospettive di collaborazione con Alibaba e We-Chat oltre che con esperti provenienti dal mondo del legal, della fiscalità e dei servizi integrati che divengono principali interlocutori nei programmi di internazionalizzazione dell’e-commerce. Questa esperienza maturata anche da Netcomm nel ruolo di guida per le imprese dell’e-commerce viene diffusa e configurata in termini formazione- sviluppo in un’ottica ancor più mirata a coloro che vogliono inserire tali contenuti in un programma di configurazione aziendale per l’estero e in particolar modo per il mercato cinese. Ne parleremo nelle tre date del 3, 10 e 17 marzo quando terremo come capofila il primo corso dedicato all’e-commerce in Cina inserito nell’offerta formativa NIBI e specificatamente rivolto a coloro che vogliono comprendere ma anche definire una prospettiva operativa di internazionalizzazione degli assetti inerenti all’e-commerce. La collaborazione poi con ADM-EA Consulting studio diretto da Paolo Cacciato, esperto di mercato cinese oltre che sinologo, ci permette di integrare elementi tecnici con dati e riflessioni strategiche di grande specializzazione fondamentali nel configurare un programma comparativo per ciò che le imprese già conoscono di e-commerce o di innovazione per contenuti che sono del tutto estranei dall’esperienza commerciale / manageriale dei partecipanti.
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