economia corea del nord

Economia della Corea del Nord (Repubblica Democratica di Corea), i principali indicatori economici, infografica, i settori economici, commercio (dati e normativa), investimenti, (rischi benefici) i rapporti con l’Italia, fonti, siti web e libri in rete. 
L’economia della Corea del Nord è basilarmente incentrata sui principali partner commerciali: Economia Cinese e Economia Corea del Sud.

Il rapporto sull’Economia della Corea del Nord che segue è curato da Corriere Asia e prodotto in collaborazione con RsA Asia.

economia corea del nord
economia Corea Nord infografica

Economia Corea Nord indicatori e infografica

  • Prodotto Interno Lordo: 1.612 Miliardi di Dollari (USD)
  • Tasso di crescita economica: +3.5 %
  • Inflazione: 55% (2013)
  • Disoccupazione: 4,2%
  • Popolazione Totale: 25,490.000
  • Popolazione Lavorativa: 14.717.000
  • Tassazione: Imprese: da 25%; Individuale da 0 a 20%
  • Debito Estero: 5 Miliardi di Dollari USD (2013)
  • Debito interno: non disponibile

Analisi economia Corea del Nord

La Corea del Nord, di cui nel 2018 ricorre il settantesimo anniversario, è uno Stato socialista, nel quale l’attività imprenditoriale privata è ancora formalmente proibita. Nel corso degli ultimi decenni si sono però sviluppati diversi espedienti per aggirare formalmente il divieto e permettere di fatto attività economiche private.  Le prime forme di imprenditoria private sono nate negli anni novanta, le quali venivano in parte represse ed in parte tollerate da Kim Jong-il, padre dell’attuale Capo di Stato,  Kim Jong-un. Negli ultimi anni, invece, è diventato molto raro che lo Stato intervenga negli affari delle compagnie “private”, che vengono anzi silenziosamente incoraggiate. Il progetto dell’attuale governo sembra imporre al paese una sorta di “capitalismo autoritario”, a tratti simile al modello che ha dati buoni risultati in altri paesi asiatici. Queste circostanze comportano che vi siano, anche in Corea del Nord, settori economici in crescita i quali, dal momento che la Corea non ha ancora attuato una politica di apertura al mondo simile a quella dei paesi confinanti, rappresentano opportunità d’investimento solamente potenziali, non ancora reali.

Settori economici della Corea del Nord

L’impresa in Corea del Nord deve essere registrata come azienda di Stato, ma la gestione è simile a quella privata. Secondo stime non ufficiali, tra il 30 e il 50 per cento dell’economia nordcoreana è composta da questo settore “privato”.
Tra le imprese sostanzialmente private si segnalano grosse aziende minerarie, di trasporto e raffinerie di petrolio.

Lo sviluppo di questa “economia privata” ha fatto sì che negli ultimi anni sia nata anche una nuova classe medio-alta, formata da imprenditori e imprenditrici che hanno una buona disponibilità finanziaria – se paragonata a quella della media della popolazione – senza avere legami stretti l’apparato statale o del partito. Nei quartieri ricchi di Pyongyang sono stati aperti negli ultimi tempi dei nuovi ristoranti, frequentati per lo più dai nuovi ricchi: i prezzi dei pasti, compresi in media tra i 15 e i 25 dollari circa, sono equivalenti agli stipendi settimanali medi delle famiglie nord coreane. In crescita anche il mercato immobiliare. La proprietà privata immobiliare è vietata, formalmente gli immobili sono tutti dello Stato, il “diritto di residenza” rappresenta il prezzo delle case e tale diritto viene comprato e venduto al posto della proprietà. Nella capitale Pyongyang il costo dei “diritti di residenza” è cresciuto di circa 10 volte negli ultimi anni fino ad arrivare a 200mila dollari per le case di lusso, seguendo di fatto le stesse dinamiche di un mercato immobiliare privato.

L’attuale Governo ha anche varato un’importante riforma dell’agricoltura: i campi rimangono di proprietà dello Stato, ma vengono dati in gestione ai coltivatori che possono trattenere una frazione del raccolto, tra il 30 e il 70 per cento. In questo modo chi gestisce i campi, partecipa in un certo senso agli “utili”, si impegna a massimizzarne la produzione: negli ultimi due anni i raccolti sono cresciuti tantissimo ed il Paese è ormai autosufficiente per quanto riguarda il cibo prodotto.

Corea del Nord importazioni esportazioni

Import export

Import

Al primo posto tra i prodotti importati in Corea del Nord si trova il petrolio raffinato, seguito dai tessuti a telaio in filati sintetici.

Export

Le mattonelle di lignite rappresenta la percentuale più elevata delle esportazioni dalla Corea del Nord, seguono i capi di abbigliamento, tra cui giacche e completi. Prodotti come il ferro, il rame e prodotti ittici come i molluschi e i granchi costituiscono una parte significativa delle esportazioni. Altri prodotti oggetto sia di import che di export sono: prodotti animali, vegetali e minerali, prodotti chimici e plastici, metalli, macchinari e prodotti elettrici ed elettronici. 

Investimenti esteri

Date le condizioni economiche e politiche attuali e l’assenza di finanziamenti internazionali, un rapporto commerciale diretto con la Corea del Nord e possibile ma estremamente difficile. Solo su alcuni specifici progetti la Corea del Nord può concentrare le proprie limitate risorse finanziarie.
Le materie prime di cui la Corea del Nord e ricca non sono al momento estraibili data la rete inefficiente di trasporti interni e la mancanza di macchinari ed attrezzature. A ciò si aggiunge una grave carenza energetica e la mancanza di norme adeguate a tutela degli investimenti esteri.
Ad oggi i maggiori investimenti esteri provengono dalla Corea del Sud e da organizzazioni coreano-giapponesi pro Corea del Nord.

Secondo fonti sudcoreane sono circa 30 le multinazionali estere attive in Corea del Nord. È tuttavia difficile avere maggiori informazioni ed indicare quali investimenti siano ancora operativi, quali solo potenziali.
La struttura commerciale nordcoreana e organizzata in forma piramidale e i contatti sono generalmente limitati a poche persone di Enti e Corporazioni ben precise (che fanno generalmente riferimento al Partito, all’Esercito o al Governo).

Tali Enti e Corporazioni autorizzate fungono da uffici acquisti/vendite e che comprano ed importano/esportano per conto di utilizzatori finali non ben definiti, in quanto molti di questi sono emanazioni degli stessi Enti. Molte di queste Corporazioni e/o Trading raggruppano vari settori non sempre omogenei tra di loro. Il Foreign Trade Committee of the Cabinet (FEC) è l’ente centrale incaricato di tutte le questioni relative al commercio e del controllo delle Trading Companies. Molte Trading Companies sono affiliate direttamente al FEC, ai Ministeri (es. Ministry of Health e the National Security Ministry) o ad altre Autorità pubbliche locali.

Normativa del lavoro

Il salario minimo è di soli 50 dollari al mese. L’orario di lavoro non può eccedere le 48 ore settimanali, fatta salva la possibilità di svolgere ore di straordinario e di lavorare nei giorni festivi, con un incremento della retribuzione del 100%. Le informazioni sulle condizioni di lavoro sono limitate, si può comunque affermare che il costo della manodopera è molto basso e questo potrebbe essere oggetto d’interesse ai fini di un investimento estero.

Per ovvie ragioni il salario medio non costituisce un’attrattiva per potenziali lavoratori stranieri, i quali potrebbero, a livello ipotetico, trovare maggiori opportunità a livello manageriale o nel settore del lavoro autonomo.

Investimenti in Corea del Nord – rischi e benefici

Date le condizioni economiche e politiche attuali e l’assenza di finanziamenti internazionali, un rapporto commerciale diretto con la Corea del Nord e possibile ma estremamente difficile.
I vantaggi, potenziali, di investire in Corea del Nord sono la già ricordata graduale introduzione di una particolare forma di proprietà privata, che sta comportando l’aumento della classe medio-alta della popolazione e quindi ad un aumento della domanda di prodotti dall’estero, nonché il basso costo della manodopera locale. È bene sempre tener presente che il regime politico del paese, la sua chiusura al mondo, le poche informazioni di dominio pubblico sulla Corea del Nord, comportano il fatto che non si possa ancora parlare di concrete e reali opportunità d’investimento.

I rischi di investire in Corea del Nord sono invece noti ed a titolo esemplificativo e non esaustivo si riportano di seguito le condizioni che rendono le possibilità di investimento estero quasi impossibile:

chiusura e militarizzazione del Paese: ogni anno decine di migliaia di nordcoreani cercano di passare la frontiera con la Cina per riuscire a sfuggire alle precarie condizioni economiche e alla repressione politica;
Violazione sistematica dei diritti umani: secondo Amnesty International e Human Rights Watch il livello di rispetto dei diritti umani è uno dei più bassi al mondo. Nonostante Pyongyang non permetta l’accesso di osservatori indipendenti, vi sono testimonianze di pubbliche esecuzioni, campi di deportazione e di “rieducazione” dove la mortalità è estremamente alta, altri gravi reati contro la persona sono pratica comune.
Alto tasso di corruzione della classe dirigente, tale da essere annoverata al secondo posto tra i Paesi con la più alta corruzione percepita del mondo secondo Transparency International.
I recenti test nucleari dell’attuale governo, nonchè le reciproche provocazioni e minacce reciproche con il governo americano, aggravano ulteriormente la situazione di instabilità ed inaffidabilità del Paese a livello internazionale.

Rapporti Italia Corea del Nord

L’Italia è stato uno dei primi paesi a stabilire relazioni diplomatiche con la Corea del Nord.

Oggi tutti i paesi dell’UE, con l’esclusione della Francia, hanno normalizzato i propri rapporti diplomatici ed attivato visite ufficiali, scambi e collaborazioni di varia natura. Il dinamismo internazionale di Pyongyang, anche se non ha portato a significativi mutamenti interni (in termini di democrazia e diritti umani), non si è limitato alle sole questioni diplomatiche. Dal 2000 la Corea del Nord ha organizzato diverse missioni economiche in paesi esteri (tra cui l’Italia) e ricevuto delegazioni economiche da paesi esteri, nonché visitato e partecipato a diverse manifestazioni fieristiche estere (principalmente a HK). In Corea del Nord sono state organizzate in passato fiere a cui hanno partecipato anche aziende estere, comprese quelle italiane. Nell’ultimo decennio le esportazioni italiane e la importazione di prodotti coreani sono in crescita: i prodotti maggiormente esportati in Corea del Nord sono macchinari, prodotti chimici, ceramiche, plastica, acciaio; i principali prodotti importati sono macchinari e materiali lapidei.

Prodotto in collaborazione con RsA asia

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Fonti e siti web Economia Corea Nord

Fonti

Siti web e Video

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