Economia dell’Indonesia (Repubblica di Indonesia), i principali indicatori economici, infografica, i settori economici, commercio (dati e normativa), investimenti, (rischi benefici) i rapporti con l’Italia, fonti, siti web e libri in rete. L’economia indonesiana, a partire dal 2004, ha registrato tassi di crescita stabilmente superiori al 5%, tra i più alti dell’area asiatica, e nonostante la crisi economica globale dal 2010 il PIL indonesiano ha comunque mantenuto una crescita attestata intorno al 4%.

economia Indonesia
economia indonesia infografica

Economia Indonesia indicatori e infografica

  • Prodotto Interno Lordo: 932.26 Miliardi di Dollari (USD)
  • Tasso di crescita economica: +3.2 %
  • Inflazione: 3,5%
  • Disoccupazione: 5,6%
  • Popolazione Totale: 264.169.0123 Milioni
  • Popolazione Lavorativa: 120,7 Milioni
  • Tassazione:Imprese 25% – Individuali dal 5% al 30%
  • Debito Estero: 224 Miliardi di Dollari (USD)
  • Debito interno: 27.9% del PIL

Analisi economia Indonesia

La crescita sperimentata dall’Indonesia negli ultimi anni è stata principalmente trainata dai consumi interni, della classe media in crescita e dagli investimenti, permettendo all’Indonesia di dipendere in maniera minore dagli andamenti dell’economia internazionale rispetto agli altri Paesi dell’area.

L’Indonesia è un Paese di circa 250 milioni di abitanti, con una classe media di 45 milioni di persone (destinata a triplicarsi nei prossimi 15 anni) e con un PIL pro-capite di oltre 3.000 Euro. Essa rappresenta inoltre la quarta democrazia al mondo e la sedicesima economia mondiale.

La stabilità politica sottolinea la vivace economia dell’ Indonesia. L’ Indonesia è il terzo più grande paese democratico al mondo, dopo India e Stati Uniti. 

L’ Indonesia è il quarto paese più popoloso al mondo. A parte la sua notevole trasformazione fiscale e politica, durante l’ ultimo decennio, l’ Indonesia affronta anche un considerevole cambio strutturale in termini demografici. Dei 240 milioni di popolazione, oltre il 50% ha meno di 29 anni, e la stessa percentuale vive nelle aree urbane. Ciò contribuisce a costituire una partecipazione dinamica al mercato del lavoro, che cresce di 2.3 milioni l’ anno. Una popolazione a rapida urbanizzazione fornisce anche riserve di forza lavoro nei centri d’ investimento.

Con una popolazione di oltre 250 milioni, l’ Indonesia ha un vasto mercato interno, oltre il 50% del quale vive in aree urbane e adotta uno stile di vita moderno. Una classe media benestante e in crescita contribuisce alla formazione del PIL per circa il 70% che incide sui consumi privati.

Settori economici Indonesia

Prodotti agricoli e connessi a pesca e silvicoltura

Un investimento in questo settore è molto conveniente per gli investitori italiani in quanto essi possono sfruttare le loro conoscenze e le ingenti risorse indonesiane in quest’ambito.

Settore delle costruzioni

Le costruzioni rappresentano un settore con ampie possibilità di investimento da parte di società estere. Gli elevati tassi di crescita indonesiani e la crescente urbanizzazione hanno portato ad elevati livelli di domanda di case e di appartamenti.

Terziario, in particolare turismo

Il turismo è uno dei settori trainanti dell’economia indonesiana. I flussi turistici sia in entrata che in uscita sono in netto aumento. Sul territorio sono presenti forti possibilità di investimento per la costruzione di alberghi e strutture turistiche.

Materie prime, in particolare prodotti minerari

Sul territorio indonesiano sono presenti numerosi giacimenti di petrolio, gas, rame e carbone. Il governo ha rivestito un ruolo sempre più attivo per ricercare investitori stranieri che possano investire nella ricerca per localizzare i bacini di risorse minerarie ancora inutilizzati.

Settore dell’energia elettrica, del gas, del vapore e dell’aria condizionata

L’Indonesia, grazie alla propria estensione territoriale, offre grandi opportunità di investimento nell’ambito della costruzione di centrali elettrice e a energia geotermale.

Commercio in Indonesia – import export

Import export

Le aliquote delle tasse sulle importazioni variano notevolmente. Per alcuni prodotti è prevista una sovrattassa, altri, invece, risultano essere esentati dal pagamento delle tasse di importazione. In certe circostanze sono previste tasse aggiuntive di ammontare variabile. Il metodo utilizzato per la determinazione del bene è quello del transaction value. Inoltre, sono disciplinate a livello legislativo delle zone speciali dette KAPET e dei magazzini detti Bonded Area sottoposti a discipline speciali. L’etanolo e i prodotti della lavorazione del tabacco sono soggetti al pagamento di dazi al momento della loro produzione, se prodotti nel territorio indonesiano, o, in caso contrario, al momento dell’importazione.

Commerciale

A livello normativo il provvedimento di riferimento è la Legge sulla Tutela dei Consumatori emanata nel 1999. Essa ha determinato la costituzione di un Consiglio Nazionale per la Risoluzione delle Controversie che svolge la funzione di arbitro. La disciplina ricopre tutti gli ambiti di fondamentale rilevanza, e si fonda sul principio di trasparenza e il fine principale è quello di equilibrare gli interessi delle parti coinvolte. È stato inoltre previsto che le associazioni dei consumatori possano rappresentarli davanti alle corti. In caso vengano violate le disposizioni legislative si incorre in sanzioni sia a livello amministrativo che a livello penale.

Investimenti esteri

Le disposizioni normative di riferimento sono contenute nella Presidential Regulation Law n. 39/2014. A seguito di accordi bilaterali siglati dal governo indonesiano con alcuni stati europei e con i paesi ASEAN, vengono garantiti gli investimenti stranieri e le espropriazioni mediante la compensazione. Il governo indonesiano, in certe situazioni e a certe condizioni, garantisce delle esenzioni e dei privilegi alle società estere che investono nel territorio indonesiano. Infine sono stata create sul territorio delle zone economiche speciali di diverse tipologie, ad esempio le zone vincolate (KB) e le zone di sviluppo economico integrato (KAPET). Il governo indonesiano ha avviato un piano di riforma economica riguardante anche la privatizzazione delle attività e delle industrie statali. Ad eccezione del settore bancario, le privatizzazioni stanno procedendo a rilento. Nel 1973 è stato creato un ente, il BadanKoordinasiPenanamanModal (BKPM), che si occupa delle attività di investimento delle imprese estere sul territorio indonesiano.

Normativa del lavoro

In Indonesia i salari medi per i lavoratori non esperti variano in base alla mansione e alla collocazione geografica. Essi sono molto competitivi in confronto ai salari medi di altri nazioni asiatiche. I salari minimi sono diversi a seconda della provincia e della città e sono determinati dal Dipartimento dell’Occupazione.

Investimenti in Indonesia – rischi e benefici

Rischi – Debolezze

L’Indonesia è caratterizzata da elevati tassi di inflazione che sono in crescita a causa del taglio dei sussidi che ha portato i prezzi del carburante a dei livelli molto alti.

In secondo luogo il sistema legale risulta essere arretrato, farraginoso e caratterizzato da opacità: i livelli di corruzione sono tra i più elevati dell’area asiatica e sul territorio sono presenti tensioni sociali.

Inoltre il livello delle esportazioni è basso in quanto risulta essere pari al 25% del PIL. L’unica eccezione è rappresenta dalle materie prime. In questo ambito l’Indonesia è molto dipendente dalla Cina.

Infine le infrastrutture risultano essere non adeguate rispetto alla rapida crescita del paese, in particolare per quanto riguarda la rete energetica.

Benefici – Punti di forza

L’Indonesia è una nazione caratterizzata da una buona stabilità politica e finanziaria. Infatti essa rappresenta la quarta democrazia al mondo e la sedicesima economia. La stabilità politica, insieme alla crescita economica, hanno notevolmente incrementato la fiducia dei mercati internazionali che stanno finanziando lo sviluppo indonesiano nel medio-lungo termine. Questo è anche dovuto al fatto che il governo indonesiano ha dato avvio a politiche monetarie e fiscali molto prudenti. L’economica è prevista in crescita ad un tasso tra i più elevati al mondo. A partire dal 2008 i tassi di crescita indonesiani sono sempre stati molto sostenuti ed è dal 2004 che ogni anno l’Indonesia registra tassi superiori al 5% che sono risultati essere tra i più alti dell’economia asiatica. Il mercato interno è molto ampio e rappresentato principalmente dalla classe media. Il paese ha una popolazione superiore ai 200 milioni di abitanti e una classe media composta da più di 45 milioni di persone con un PIL pro-capite attorno ai 3000 euro. La popolazione è molto giovane e questo rappresenta un driver dei consumi interni che, insieme agli investimenti, sono alla base della crescita. Gli elevati consumi interni e la crescita permettono all’Indonesia di dipendere in misura non rilevante dagli andamenti economici mondiali. L’Indonesia è anche dotata di un settore bancario molto evoluto caratterizzato da banche con alti livelli di capitalizzazione e asset di qualità. La manodopera è a basso costo e il territorio risulta essere ricco di materie prime, prodotti agricoli e risorse energetiche che, ad oggi, risultano essere ancora poco sfruttate.

La nazione indonesiana ha bassi livelli di debito pubblico, alti rating finanziari e elevati stock di riserve valutarie. Il Governo ha inoltre avviato un piano di riforme infrastrutturali e di sviluppo. Quest’ultimo prende il nome di Master Plan for the Acceleration and Expansion of Indonesia’s Economic Development 2011-2025 (MP3EI) avviato dal presidente Yudhoyono nel 2011 al fine di accelerale lo sviluppo economico per il periodo dal 2011 al 2025.

L’Indonesia infine è uno dei membri fondatori dell’ASEAN e della relativa area di libero scambio e questo permette di commerciare con gli altri paesi membri (Vietnam, Malesia, Filippine, Singapore, Tailandia, Brunei, Laos, Birmania e Cambogia) pagando una tariffa effettiva preferenziale comune che varia dallo 0% al 5%. In aggiunta l’ASEAN ha concluso anche accordi di libero scambio con altri paesi quali Cina, Giappone, Corea, India, Australia e Nuova Zelanda consentendo così all’Indonesia di commerciare anche con questi stati a tariffe preferenziali.

Rapporti Italia Indonesia

La cooperazione economica bilaterale tra Italia ed Indonesia è di competenza dell’Ufficio Commerciale dell’Ambasciata d’Italia a Jakarta, che è incaricato di seguire e favorire le relazioni economico-commerciali tra i due Paesi e di monitorare l’andamento dell’economia indonesiana, intrattenendo diretti rapporti con le Autorità politico-economiche indonesiane e con le organizzazioni imprenditoriali locali, nonchè con la comunità d’affari italiana in Indonesia. Per la promozione dei rapporti economici, l’Ufficio Commerciale si avvale della collaborazione dell’Ufficio ICE-Agenzia di Jakarta, che opera in Indonesia anche in qualità di Sezione per la Promozione degli Scambi dell’Ambasciata. Negli ultimi anni l’interscambio commerciale con l’Indonesia si è sviluppato a ritmi costanti, in linea con la forte crescita economica sperimentata dal Paese.

L’Ambasciata promuove e sostiene le attività dell’ IBAI – Italian Business Association in Indonesia, punto di incontro tra la comunità d’affari italiana presente in indonesia e l’imprenditoria indonesiana, che promuove gli interessi degli investitori italiani con l’obiettivo di creare legami forti e durevoli tra i due sistemi produttivi.

In un Paese quale l’Indonesia, con le opportunità e le difficoltà di un’economia emergente, è necessario più che mai presentarsi come sistema. La collaborazione tra gli operatori e le Istituzioni è dunque la chiave di volta per radicarsi nel paese.

Prodotto in collaborazione con RsA asia

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