Economia di Singapore (Repubblica di Singapore), i principali indicatori economici, infografica, i settori economici, commercio (dati e normativa), investimenti, (rischi benefici) i rapporti con l’Italia, fonti, siti web e libri in rete. L’economia di Singapore, seppur in fase di relativo rallentamento, gode di buona salute, con una costante crescita, negli ultimi anni, di circa il 2%.

Economia Singapore indicatori e infografica
- Prodotto Interno Lordo: 297 Miliardi di Dollari (USD)
- Tasso di crescita economica: +2.0 %
- Inflazione: – 1.4%
- Disoccupazione: 2,1%
- Popolazione Totale: 5.610.000
- Popolazione Lavorativa: 3.660.000
- Tassazione: Imprese 17% – Individuali da 0% a 22%
- Debito Estero: 1.76 Trillion USD Dollars
- Debito interno: 111,5% del PIL
Analisi economia Singapore
I settori che offrono maggiori opportunità d’investimento sono quelli dei servizi di informazione e comunicazione, trasporto e magazzinaggio, dei prodotti alimentari, ambiente, e quello delle costruzioni.
Negli ultimi anni sono state avviate riforme strutturali per orientare l’economica verso i settori a più alto valore aggiunto. L’obiettivo è spingere le imprese a puntare su innovazione tecnologica e internazionalizzazione, essendo il mercato domestico per molti versi ormai saturo. Sono stati previsti, a questo scopo, incentivi e agevolazioni fiscali per le piccole e medie imprese e la creazione di distretti che fungano da polo di attrazione per lo sviluppo tecnologico.
Ulteriore elemento favorevole è dato dalla forte stabilità del sistema politico e istituzionale.
Singapore si avvale, inoltre, di un’estesa rete di accordi internazionali, al fine di armonizzare la normativa commerciale con quella dei principali partners quali USA, Giappone, e i paesi dell’ASEAN. Singapore coltiva inoltre da tempo le relazioni con l’Italia, dalla quale importa principalmente prodotti alimentari e beni di lusso: il trattato contro la doppia imposizione risale al 1977 (poi modificato nel 2012), mentre è recentissimo l’accordo per la cooperazione economica e culturale (firmato dai presidenti Tony Tan e Sergio Mattarella il 24 maggio 2016).
In generale, l’ordinamento giuridico singaporiano non contiene norme che discriminano le imprese straniere; al contrario, vi garantisce stabilità grazie ad un elevato grado di certezza del diritto e ad una serie di incentivi ed agevolazioni.
Settori economici Singapore
Servizi di informazione e comunicazione
L’economia singaporeana è famosa per essere un modello all’avanguardia dal punto di vista tecnologico, capace di fornire servizi altamente specializzati. A tal fine il governo incoraggia investimenti stranieri in grado di apportare nuova conoscenza e nuove tecnologie. In particolare gli investimenti nella ricerca scientifica e nel sostegno delle start up innovative sono in continua crescita. Il tema delle tecnologie dell’informazione è particolarmente sentito a Singapore, al fine di creare un continuo ammodernamento della città, compatibile con una crescita sostenibile dal punto di vista ambientale.
Trasporto e magazzinaggio
Il sistema dei trasporti è in costante ampliamento, sia per quanto riguarda il sistema ferroviario ad alta velocità sia per la linea metropolitana. Il porto di Singapore è tra i primi al mondo per flusso di navi e movimentazione di carichi. Per quanto riguarda il magazzinaggio, sono presenti alcuni siti presso cui vige una esenzione dai dazi di importazione (c.d. Free Trade Zones). In tali aree è quindi possibile stoccare la propria merce per la riesportazione nell’area e/o la vendita a terzi, senza il pagamento di tariffe doganali né della IVA locale (Goods and Services Tax, GST). Queste tasse non sono dovute nel caso in cui le merci, senza transitare nel territorio della città-stato, vengano direttamente spedite verso Paesi terzi,
Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili)
Singapore è sempre più all’avanguardia, in termini di ricerca e sviluppo, nel campo del trattamento delle energie pulite, del trattamento delle acque reflue, della sostenibilità nel settore energetico e chimico, dell’efficienza energetica e delle riduzioni delle emissioni di carbonio.
Costruzioni
Il settore immobiliare di pregio è un settore di grande interesse: in questo contesto spazi interessanti possono trovarsi per l’importazione nel paese di materiale di alta qualità quali piastrelle, marmo, rubinetterie, bagni, cucine e arredamento.
Prodotti alimentari
Vi è grande richiesta di prodotti di alta qualità e quindi ovviamente anche e soprattutto di prodotti italiani.
Commercio Singapore – import export
Import export
Pur essendo un’economia principalmente basata sul libero scambio, alcuni prodotti sono soggetti a imposta doganale (i.e. liquori, tabacchi, automobili, moto e prodotti petroliferi). Normalmente la tassa, calcolata ad valorem o con specifica aliquota (importo specifico per unità di peso o altra quantità), si basa sull’ordinamento delle tariffe doganali (Customs Duties Order) del Singapore Customs, l’agenzia governativa del Ministero delle Finanze per la facilitazione e per l’implementazione di dazi e barriere commerciali. È inoltre presente per tutte le merci importate ed esportate la Good and Services Tax (GST); Tuttavia, sono previste esenzioni da dazi e/o GST per importazioni temporanee, licenze di magazzino, aziende manifatturiere e industrie locali che utilizzano materie prime soggette a tariffe doganali. Per l’importazione di qualsiasi bene è richiesta un’apposita licenza di import (IN Permit) che è possibile richiedere per via elettronica attraverso il TradeNet System, database per lo scambio di informazioni su commercio e logistica.
Investimenti esteri
Singapore rappresenta uno tra i mercati più agevoli per le attività commerciali di imprenditori esteri. Il sistema amministrativo trasparente, i benefici fiscali, il parco industriale di alta qualità e l’assenza di corruzione sono solo alcuni dei fattori che hanno reso Singapore la meta prediletta per chi intenda investire nel sud-est asiatico. Singapore offre diversi incentivi allo scopo di attrarre investimenti esteri: agevolazioni fiscali, incentivi sulla ricerca e lo sviluppo e svariati prestiti speciali. Tali misure non sono dirette esclusivamente agli investitori stranieri, ma mirano altresì ad incoraggiare gli operatori locali ad investire in determinati settori sensibili o in particolari tecniche produttive, quali l’automazione e le produzioni ad alto contenuto innovativo. Agli imprenditori non sono infatti richiesti particolari adempimenti per l’ingresso nel mercato nazionale (quali la partecipazione ad una joint venture o la cessione di parte del capitale sociale ad investitori locali), e sono soggetti alla stessa regolamentazione valida per le imprese e le società singaporiane. L’attenzione del governo alle proposte commerciali provenienti dall’estero è quasi esclusivamente rivolta alla possibile applicazione di benefici fiscali o altri incentivi. Inoltre, lo Stato non pone alcuna limitazione a successivi investimenti né al rimpatrio dei proventi.
Normativa del lavoro
Singapore ha avviato nell’ultimo decennio una serie di interventi per allineare la regolamentazione del mercato del lavoro con le raccomandazioni dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL). Tali riforme hanno comportato un miglioramento delle condizioni di lavoro del lavoratore dipendente in termini di orario di lavoro, tutele previdenziali e sanitarie, equo compenso. Per quanto riguarda i lavoratori stranieri, questi devono ottenere l’Employment Pass: un documento che consente appunto un soggiorno nello Stato a scopo di lavoro. Esso ha durata di due anni al primo ottenimento e ogni rinnovo dà diritto ad una durata aggiuntiva di tre anni. Per ottenere l’Employment pass è necessario ottenere un’offerta di lavoro a Singapore, avere determinate qualifiche quali lauree o specifiche qualifiche tecniche, guadagnare un salario mensile fisso di almeno 3.300 $ mensili, lavorare in ambito manageriale, esecutivo o altamente qualificato. L’Employment Pass è suddiviso in categorie a seconda dell’impiego e della durata per cui viene richiesto.
Investimenti Singapore – rischi e benefici
I vantaggi di investire a Singapore sono:
Singapore è fra i primi porti al mondo per numero di merci in transito, e l’economia asiatica di spicco con riferimento al reddito pro capite e all’esportazione di prodotti ad alto contenuto tecnologico. Grazie alla propria posizione strategica, lo Stato, pur essendo fra i meno estesi dell’Asia, si è affermato anche nel settore cantieristico e della raffinazione del petrolio. Inoltre, i servizi finanziari e bancari sono tra i più sofisticati al mondo.
Le opportunità di investimento a Singapore sono pressoché illimitate per quanto riguarda i beni di consumo o i prodotti ad alto valore aggiunto. L’efficienza del settore finanziario, il grado di piena occupazione e l’elevato reddito pro capite hanno infatti reso lo Stato una delle economie maggiormente competitive al mondo. In aggiunta, la World Bank ha riconosciuto alla Repubblica di Singapore il titolo di complesso normativo e regolamentare più favorevole alle aziende nel mondo.
Singapore rimane uno dei maggiori centri mondiali per gli investimenti esteri grazie alle ottime relazioni internazionali e diplomatiche, all’ambiente finanziario e giuridico sicuro e stabile, e alla ricchezza complessiva in termini di servizi e infrastrutture. La continua espansione commerciale garantisce l’appetibilità del mercato singaporiano, rendendolo un ottimo approdo per imprese e società di ogni dimensione.
I rischi di investire a Singapore sono:
Le recenti politiche restrittive in materia di immigrazione potrebbero determinare nel medio-lungo un ammanco di manodopera e causare un aumento dei costi della stessa. Già adesso occorre in alcuni casi pagare una tariffa (levy) per l’assunzione di manodopera straniera, che varia sensibilmente a seconda del settore commercial, delle dimensioni dell’impresa e della qualifica della persona assunta.
Il costo della vita, ancora tra i più alti al mondo e destinato forse ad aumentare – nonostante le politiche del governo per calmierare il settore immobiliare e il calo dei costi energetici – pone una sfida ulteriore da valutare con attenzione nel pianificare ogni attività di business o di vita personale.
Le recenti restrizioni nei criteri adottati nella concessione dei visti di lavoro fanno sì che il personale espatriato titolare di “employment pass” sia sempre maggiormente esposto all’alea del rinnovo del proprio permesso di soggiorno allo scadere del visto (biennale). Detto aspetto, non interessa la popolazione residente titolare di un permesso di residenza permanente, cosiddetto “permanent pass”.
Rapporti Italia Singapore
Secondo i dati ISTAT, nel 2015 l’interscambio commerciale tra Italia e Singapore è stato di 2,217 miliardi di euro (2,346 nel 2014). Le esportazioni italiane sono state pari a 1,96 miliardi (– 6,5% circa rispetto al 2014), le importazioni 252 milioni (+10,5% circa): il saldo è quindi ampiamente positivo per l’Italia, anche se leggermente in diminuzione rispetto all’anno precedente.
Le esportazioni italiane includono, tradizionalmente, i macchinari per la lavorazione industriale, i mezzi di trasporto, i prodotti elettrici, chimici, i metalli lavorati ed i prodotti alimentari. I principali prodotti importati dal nostro Paese sono stati: combustibili, macchine ed attrezzature per trasporti, prodotti manufatti, prodotti chimici. Da parte singaporeana sono ritenuti particolarmente promettenti i settori dell’arredo e design, dell’ingegneria di precisione e quelli relativi a tutte le varie voci che declinano il cosiddetto lifestyle italiano, a Singapore molto apprezzato. La recente cancellazione della città-stato dalle black-list del MEF rappresenta un passaggio essenziale per un ottimale svolgimento delle relazioni economiche e finanziarie tra i due Paesi. In occasione della visita a Singapore del Sottosegretario Sen. Della Vedova (18-20 marzo 2015), Confindustria e ICE hanno organizzato una missione cui hanno partecipato diciannove aziende italiane del settore delle tecnologie ambientali. Oltre a incontri d’affari e visite a siti d’interesse, le nostre imprese hanno familiarizzato con il Clean Tech Park of Singapore, parco industriale dedicato al settore delle rinnovabili.
L’interscambio e la presenza italiana nella Città-Stato hanno certamente margini di incremento. Singapore continua infatti a costituire tutt’oggi un ‘hub’ strategico, commerciale, finanziario e logistico di assoluta rilevanza. Le imprese italiane, in particolare quelle ad alto contenuto tecnologico, possono qui trovare partner di alto profilo sviluppare il prodotto oppure ri-esportare nel resto della regione, nonché un supporto concreto da parte delle agenzie governative dedite al sostegno degli investimenti ad alto valore aggiunto. Sfruttando la piattaforma logistica ed infrastrutturale offerta dalla Città-stato, esse possono proiettare le proprie operazioni all’insieme dell’ASEAN, il mercato regionale unificato a partire dal 31 dicembre scorso. Va infine ricordato che l’intensificarsi dei rapporti politici, da ultimo con la Visita di Stato del Presidente di Singapore Tony Tan Keng Yam in Italia a fine maggio 2016, avrà con ogni probabilità ricadute positive anche sulle relazioni economiche.
Prodotto in collaborazione con RsA asia
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Fonti e siti web Economia Singapore
Fonti
- Fondo Monetario Internazionale
- World Bank
- ICE Rapporto Paesi
- Consolato della Reppublica di Sginapore a Roma
- Singapore Department of Statistics
Siti web e Video