Dopo il tragico massacro della famigia reale nel Giugno 2001 e la successiva rivoluzione, guidata dal Partito Maoista, che decretò la definitiva caduta della monarchia nell’Aprile 2006, il Nepal ha iniziato un lungo periodo di transizione politica che si sta protraendo fino ad oggi.
Nell’Aprile 2008 furono indette le prime elezioni democratiche che decretarono la vittoria del Partito Maoista e l’elezione a Primo Ministro del Comandante Supremo, Pushpa Dahal Prachand, il cui governo però fu rovesciato nel Maggio 2009 da una coalizione di partiti che portò al potere Madhav Kumar Nepal, del Partito Comunista del Nepal Marxista-Leninista.
Anche questo governo durò molto poco e nel Febbraio 2011 venne nominato Primo Ministro Jhala Nath Khanal, sempre del Partito Comunista del Nepal Marxista-Leninista, il quale stette al potere poco più di sei mesi prima di essere sostituito, nell’Agosto 2011, da Baburam Bhattarai, ideologo maoista e numero due del partito.
Finalmente, sotto la sua guida, nel Novembre 2011 fu trovato un accordo tra il Partito Maoista e i sette maggiori partiti per creare un governo che risolvesse i principali problemi dovuti al passaggio del paese dalla monarchia alla repubblica.
In particolare bisognava affrontare due questioni molto delicate: la prima riguardava l’integrazione sociale dei 19.000 ex-guerriglieri maoisti, la seconda la stesura di una nuova costituzione.
Il primo problema fu risolto, anche grazie ad aiuti finanziari di paesi stranieri, facendo scegliere ai guerriglieri una di tre opzioni: ritirarsi a vita civile ricevendo un piccolo capitale ed una pensione vitalizia, essere integrati nell’esercito regolare, partecipare a corsi di formazione professionale con capitale disponibile per intraprendere attività commerciali indipendenti.
Per vari motivi quest’ultima opzione fu scelta in pochissimi casi ed alla fine, pur con qualche difficoltà, si è riusciti a far rientrare tutti gli ex-guerriglieri nelle prime due categorie. L’operazione di stesura della costituzione, invece, naufragò miseramente il 27 Maggio 2012 data stabilita dalla Corte Suprema per presentarne almeno una bozza.
L’Assemblea Costituente venne quindi sciolta dal Primo Ministro Bhattarai e l’attenzione politica rivolta alla soluzione di questo nuovo stallo.
In particolare la questione si è arenata sulla nuova divisione amministrativa del paese e la formazioni degli stati per formare una repubblica federale.
Diverse aree, soprattutto nelle pianure del Terai, sono abitate da numerose etnie e riuscire ad accontentare le esigenze di tutti si sta rivelando una questione estremamente intricata.
Alcuni mesi fa, dopo estenuanti trattative, pare si sia raggiunto qualche compromesso che verrà risolto definitivamente con nuove elezioni entro la fine di quest’anno.
Il Primo Ministro Bhattarai nel Marzo 2013 si è fatto quindi da parte per lasciare il posto, fino alle elezioni, al neutrale Khil Raj Regmi, allora Presidente della Corte Suprema.
A questo punto non resta che aspettare le date ed i risultati delle prossime elezioni per vedere se finalmente il Nepal potrà avere la sua nuova costituzione democratica.
Nonostante queste premesse politiche apparentemente negative, dal punto di vista finanziario il Nepal sta vivendo un periodo di attivo rinnovamento e di relativa prosperità grazie, principalmente, al turismo.
Terminata la rivoluzione maoista che aveva allontanato dal paese il flusso turistico, negli ultimi 3-4 anni si è verificato un notevole incremento che sta favorendo un lento ma effettivo progresso.
In particolare la speranza è che una maggior disponibilità economica nelle casse delle paese possa portare al più presto qualche miglioria nelle attualmente disastrose condizioni delle vie di comunicazione.
Il Nepal infatti, a causa dell’aspro territorio e delle condizioni finanziarie costantemente critiche, possiede una rete stradale decisamente insufficiente per favorire uno sviluppo del paese a 360 gradi, a cui bisogna aggiungere l’arretratezza dei mezzi stessi.
La media oraria dei bus raggiunge malapena i 30 km, mentre la velocità dei camion per il trasporto delle merci non supera i 20, dato drammatico in un paese che, per cause naturali, non possiede un sistema ferroviario.
Necessitando i turisti di veloci mezzi di trasporto, si può ragionevolmente sperare che, per venire incontro alle loro esigenze, col tempo si possano verificare evidenti migliorie nel sistema stradale del paese.
Emblematica, ad esempio, è la situazione di Lumbini, luogo di nascita del Buddha, un piccolo e sonnolento paesino della desolata campagna nepalese, situato a pochi chilometri del confine con l’India.
Nonostante la notevole importante storico-religiosa del luogo, la relativa lontananza dai centri turistici nepalesi come Pokhara e Kathmandu fa sì che sia raramente visitata ed in quei pochi casi scarsamente apprezzata proprio per la fatica nel raggiungerlo.
In realtà Pokhara si trova a circa 200 km, mentre Kathmandu è distante circa 250 km, ma le condizioni pessime delle strade per giungere fino a Lumbini, la rendono una meta adatta solo a chi nutre particolari interessi per la vita del buddha.