Gianni Gregoris – Export Project Manager in Cina

intervista a gianni gregoris

Corriere Asia: Ci può fornire una breve descrizione del percorso professionale che la ha portato ad occuparsi dell’Asia?

Gianni Gregoris: Export Project Manager per le imprese che avviano o ampliano progetti di internazionalizzazione, figura professionale formata attraverso una ampia e diversificata esperienza professionale di consulente finanziario ed aziendale prima, nella divisione corporate. I metodi applicati nell’attività di consulente alle imprese, si sono rilevati innovativi aggiungendo nuovi valori ai progetti delle imprese per sostenerne la bancabilità.  Diverse sono le competenze professionali maturate in questo preciso ambito, esperto dei prodotti finanziari alle imprese per sostenere gli investimenti dedicati allo sviluppo ed all’’internazionalizzazione, analisi dei bilanci storici, pianificazioni e strategie d’impresa attraverso la redazione del business plan descrittivo ed analitico.  Dal 2008 al 2013 ho ricoperto il ruolo di Area Manager di Terni Energia Spa (Società quotata alla Borsa Valori di Milano), leader in Europa nella realizzazione chiavi in mano di grandi centrali fotovoltaiche ed eoliche. Nello stesso periodo ho sviluppato il settore delle rinnovabili all’estero in Romania, Paesi Balcani, Turchia ed Africa. Da qui è iniziato il nuovo modello di internazionalizzazione delle P.M.I.  e l’interesse a sviluppare opportunità di business in Asia.

Corriere Asia: Quali sono le sue previsioni per il futuro in questa regione?

Gianni Gregoris: Guardo con molto interesse allo sviluppo della Cina, già da tempo è il driver dell’economia dell’Asia, in futuro lo diventerà per l’intera economia globalizzata, con possibili e forti sinergie di business con L’India.  In Cina, Il focus della crescita economica, cambierà dalla quantità e velocità alla qualità ed efficienza. La visione e la lettura delle previsioni è nel programma di sviluppo di Xi Jinping: società moderatamente benestante nel 2021 (100 anni da nascita Partito); Paese pienamente sviluppato nel 2049 (100 anni da nascita RPC) ; R&S, Paese innovativo nel 2020 e leader nella tecnologia nel 2050.  Obiettivi e modelli di crescita sostenibili, molto ambiziosi, a condizione che il programma di sviluppo riesce nell’intento di saper diligentemente monitorare la ridistribuzione della ricchezza ai ceti più bassi della vita sociale del paese, per consentire di mettere in moto la spirale dei consumi sostenibili e raggiungere migliori condizioni di vita per milioni di cinesi. Il volano dell’economia cinese avrà effetti positivi anche sui Paesi asiatici delle aree limitrofe. Il cambiamento in atto, è un’opportunità per tutte le Pmi italiane, caratterizzate da prodotti ad elevato contenuto tecnologico e cicli produttivi innovativi e rispettosi dell’ambiente. Non c’è spazio per aziende con profili di bassi valori aggiunti. Anche il settore dei terziario è in forte crescita in Cina, laddove ci sono molte opportunità da cogliere per le nostre imprese dei servizi; formazione, sicurezza nei luoghi di lavoro, certificazioni dei cicli produttivi ed ambientali delle industrie ecc. Anche le nostre università dovrebbero investire in questo Paese ed in Asia. Per le imprese che vogliono produrre o fare business in Cina è importante avere il giusto approccio, iniziando da un concetto chiave: “Se pensi che la Cina sia un posto con il costo del lavoro basso, ripensaci”.

Corriere Asia: Quali considera essere le principali criticità nel fare business in Asia?

Gianni Gregoris: Il mercato dell’Asia è molto diverso dai mercati Europei o di altre aree geografiche nel mondo, ci sono usi, costumi e culture differenti a cui è necessario integrarsi per essere in sintonia con i bisogni del territorio. Un fattore di criticità è sicuramente la lingua, le lentezza a volte dovute a forme di limitazioni nell’accesso ai sistemi della comunicazione digitale, piccole cose a cui è necessario sapersi adattare in fretta per entrare in sintonia con il modello di vita sociale e di business in Asia. Per fare impresa in quest’area è indispensabile la cultura dell’internazionalizzazione.  Il ciclo produttivo di una azienda tecnologica in Italia, non potrà essere trasferita ma adattato al modello produttivo locale, senza subirne le conseguenze di regressione. La scarsa propensione dei modelli di impresa locale all’organizzazione ed a forme di gestione di management avanzate, rispecchia il modello di vita della HR locali all’interno della famiglia e della comunità.  Un ‘altro fattore di criticità viene rappresentato dalla non omogeneità della distribuzione della ricchezza nelle varie aree, alcune fortemente sviluppate altre in via di sviluppo. Dal mio punto di vista, le opportunità vanno colte proprio nelle criticità e trasformarle come fattori di vantaggio competitivo.

Corriere Asia: Come potrebbe descrivere la vostra strategia di business?

Gianni Gregoris: Il progetto di internazionalizzazione per le imprese è innovativo ed unico nel suo genere, studiato su misura per la piccola e media impresa che vuole espandersi nei nuovi mercati emergenti ed importanti come quelli Asiatici, Cina e India.  Fondamentale il ruolo dell’Export Project Manager, che ha il compito di armonizzare l’operatività dei processi di internazionalizzazione nel Paese estero, tra l’impresa e l’Hub della filiera dei partners specializzati. Il funzionamento dell’intera filiera dei servizi, (amministrativo, legale e di fiscalità internazionale, finanziario, ricerca di mercato, marketing & comunicazione digitale, in fine operativo),  consente alle P.M.I. di acquisire un modello organizzativo strutturato come quello di una multinazionale con costi proporzionali alla dimensione dell’impresa. Il nuovo format dato dal binomio Export Project Manager  & l’HUB della filiera dei servizi specializzati per l’internazionalizzazione sul territorio dove viene realizzato l’investimento,  consente di controllare tutte le fasi del progetto: prima, durante e post realizzazione dell’investimento estero.

Corriere Asia: Qual è la migliore opportunità che il paese in cui vive offre agli stranieri in questo momento?

Gianni Gregoris: In questo periodo e per il futuro lo sarà molto di più, trascorro molto del mio tempo in Cina, Shanghai, per introdurre aziende Italiane in questo grande mercato. Ritengo che la Cina e l’Asia offre grandi opportunità di lavoro, però è necessario saperle cercare ed individuarle e sapersi ispirare alla storia di “Chi ha spostato il mio formaggio” cambiare se stessi per un mondo che cambia.  Il processo in atto di cambiamento del modello di sviluppo economico, rappresenta un’occasione unica per le nostre imprese e per me stesso per promuovere il ruolo di Export Project Manager ed il modello di business che deve essere pienamente integrato con i bisogni dell’investitore,  l’Hub dei partners specializzati e il sistema Paese estero.

Corriere Asia: Qual è il miglior consiglio che potrebbe dare a chi è interessato a trasferirsi in Asia?

Gianni Gregoris: Potrei iniziare dalla Cina. Se l’azienda a prescindere dal settore, dispone di tecnologia e servizi avanzati questo è il miglior posto al mondo per fare business. Prima è necessario creare la cultura dell’internazionalizzazione nel management e nelle HR dell’impresa e valorizzarle in vista dei cambiamenti richiesti. La fase successiva deve interessare la programmazione, la pianificazione e le strategie, in fine quantificare il fabbisogno finanziario richiesto nei vari step che vanno dallo sviluppo del progetto, alla realizzazione ed avviamento, monitoraggio.  Sarà necessario quindi, quantificare i mezzi propri da immettere nel progetto ed attivare gli strumenti di funding per finanziare il capitale di terzi per gli investimenti in immobilizzazioni ed il working capital.

Corriere Asia: Quale parte del suo lavoro le piace di più/meno?

Gianni Gregoris: Nel mio lavoro mi piace tutto, perché sono stimolato a migliorarmi ogni giorno ad affrontare nuove problematiche e gestirle in team con chi ha le competenze. Non sento il problema in quando tale, inerente ad un’attività comunque complessa per la diversità delle conoscenze e competenze professionali richiesti,   vengo sempre ispirato a pensare positivo e quindi trovare con equilibrio le soluzioni nel team di lavoro. Certamente c’è qualcosa che non mi piace nel mio lavoro, spiegare i cambiamenti a chi non vuol cambiare la propria dipendenza da modelli di pensiero e modelli di impresa non più attuali nell’economia globalizzata.

Corriere Asia: Cosa la stimola e cosa le da nuove motivazioni?

Gianni Gregoris: Sviluppare nuovi progetti esteri ed opportunità di lavoro per le nostre imprese. Mi emoziona viaggiare, conoscere tante persone e adattarmi ai diversi stili di vita.

Corriere Asia: Quali sono le sue passioni e cosa fa nel tempo libero?

Gianni Gregoris: La mia prima passione è il lavoro, sono felice ogni mattina di svegliarmi con la gioia di fare qualcosa che mi diverte, crea in me autostima ed entusiasmo che trasferisco ad altri. L’emozione più bella è il raggiungimento dei risultati mentre, le idee migliori vengono dalle sconfitte, quanto ci sono bisogna accettarle e comprenderne gli eventuali errori commessi se ci sono stati, da questi ultimi arrivano i migliori insegnamenti, la regola è di non fare mai gli stessi errori per non compromettere la qualità della propria crescita professionale. Il tempo libero, sì ogni giorno ritaglio degli spazi personali, da dedicare a ciò che in quel momento sento di fare, spesso proprio in questi frangenti di tempo, vengo illuminato da nuove idee e soluzioni migliorative per gestire al meglio il lavoro. Comunque, viaggio molto in moto (BMW R1200 RT) , pratico lo sci nautico, il wakeboard, la vela, lo sci e lo snowboard. Sono appassionato di calcio, osservo con molta attenzione dal punto di vista tecnico gli spostamenti in campo dell’arbitro con gli assistenti.

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