Intervista a Paolo Soldano; Lavorare in Giappone, fra società e azienda

TOKYO: “Giapponesi si nasce” libro scritto da Paolo Soldano ed edito da Aletti, ripropone frammenti di vita tratti dall’ esperienza dell’autore in Giappone. Partendo dalla lettura del libro lo abbiamo intervistato cercando di capire quali tra le immagini quotidiane della società nipponica da lui proposte possano essere traslate ad una realtà aziendale.

La società giapponese è contraddistinta da mille sfaccettature e peculiarità che si riscontrano anche nel mondo degli affari:

P.S.: […]Mentre in Italia spesso si parla di mille altre cose prima di concentrarsi, per esempio, su una trattativa commerciale (per chiuderla in qualche minuto) in Giappone si parla dei mille piccoli dettagli della trattativa stessa. Due approcci diversi che però possono sfociare in una stessa direzione, con i colleghi o i clienti: una cena e una bevuta. Aggiungo una nota anche sulla produttività: i giapponesi mediamente non lavorano di più, semplicemente stanno di più sul posto di lavoro. Conquistare un giapponese durante una trattativa commerciale può essere semplice, se si giocano molto bene le proprie carte: il difficile è poi mantenere la conquista. Le linee guida sono molteplici, e dipendono da svariati fattori. In generale, presentare a fondo (ma non troppo a lungo) il proprio prodotto e la propria azienda – evitando di credere di essere i migliori nel proprio settore – ascoltare le esigenze dell’interlocutore, trattenersi dal pronunciare frasi come “non c’è problema” o “non ti preoccupare, poi si vedrà” (in Giappone si vede tutto e subito), approcciarsi al mercato con coscienza (e analisi puntuali fatte in precedenza): queste piccole – anche banali, se vogliamo – regole possono aiutare. I giapponesi si aspettano serietà, concretezza, affidabilità, costanza, puntualità.

Quando ci si trova al tavolo di una trattativa con i giapponesi è utile sicuramente tenere presente queste differenze; salvaguardare le reciproche peculiarità culturali, comprendere e rispettare tecniche e strategie commerciali differenti. Ciò implica non solo un adeguamento di tempi ma anche di esigenze diverse; attenzione alla completezza delle motivazioni fornite; cura della forma oltre che del contenuto ….. un po’ come lo stesso Soldano riassume con il seguente esempio:

P.S.: Fare la migliore marmellata del mondo non basta per il mercato giapponese: bisogna anche spiegare perché è la più buona in assoluto e come viene fatta, scegliere la confezione giusta (peso, forma, colore, materiale, grandezza), optare per etichette appropriate e re-impostare il proprio approccio nei confronti della catena distributiva.

E per concludere un consiglio dell’autore a tutti coloro che volessero lavorare “in” o “con” il Giappone:

P.S.: La comunicazione non si basa solo sul fattore linguistico: non basta sapere il giapponese per lavorare “in” o “con” il Giappone. Come in ogni cosa, ci vogliono umiltà, determinazione e molta costanza.

Paolo Soldano (Milano, 1979), laureato in Lettere, Master in Web Journalism, pubblicista dal 2004. E’ responsabile Comunicazione e Ufficio Stampa della Camera di Commercio Italiana in Giappone, a Tokyo. In Giappone dal 2007, ha vissuto per qualche tempo a Seul e Parigi. Collaborazioni giornalistiche dal Giappone: A (RCS), Il Mondo (RCS), Equilibri, Upsidetown.it, www.donnesulweb.it (Gruppo Sole 24Ore), IlSole24Ore.com, Il Messaggero, Left.

Intervista di Sara Gatti

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