La Cina punta su Shanghai con una nuova Free Trade Zone per gli investimenti esteri

Tra settembre e ottobre 2013 verrà inaugurata nel distretto di Pudong la “Shanghai Free Trade Zone Area”, una nuova zona franca, con l’obiettivo di rilanciare lo sviluppo di Shanghai, come simbolo dell’economia del Paese e principale centro per gli investimenti esteri.

Il progetto sembra avere una portata di rilievo per l’economia del Paese, che per rilanciare il proprio sviluppo punta sulla citta’ di Shanghai. Il pemier stesso, Li Keqiang, si e’ impegnato per garantire una rapida implementazione della Free Trade Zone, garantendo nuove misure per incentivare il commercio estero e promuovere uno sviluppo duraturo dei flussi import-export.

La Shanghai Free Trade Zone si estenderà in un territorio di 28 Chilometri quadrati e offrirà vantaggi fiscali alle società che opereranno nell’area oltre alla libera convertibilità dei Renmimbi, ad una maggiore facilitazione degli investimenti esteri e alla liberalizzazione dei tassi di interesse.

La nuova FTZ si propone come il più interessante progetto per il 2014 pianificato dalle autorità cinesi, anche se non sono ancora stati ufficializzati dettagli del programma e un piano normativo completo, che verranno gradualmente definiti tra la fine del 2013 e gli inizi del nuovo anno.

Tuttavia il punto focale dell’effettivo successo di tale area è legato alla restrizione o meno da parte delle autorità di operare unicamente all’ interno di essa.  In tal caso infatti si prospetterebbero le medesime agevolazioni delle attuali free trade zone (Shanghai Yangshan bonded port area, Shanghai Waigaoqiao bonded area e Shanghai Pudong Airport bonded area), con un semplice ampliamento.

Dalle informazioni ad oggi disponibili, l’area avrà forte attrattiva  per le società a  intero investimento estero, aprendo a nuovi settori finanziari e commerciali.  Le prime banche a garantire operativita’ nell’area saranno HSBC, Bank of East Asia e Standard Chartered.

Tra le agevolazioni più’ significative per gli investitori esteri, per cui non sono chiari i vincoli di capitalizzazione, saranno introdotte agevolazioni nell’utilizzo internazionale della valuta cinese, esenzioni da dazi e VAT e un aliquota corporate pari al 15% che sostituisce l’aliquota standard al 25% in vigore oggi in Cina.

Pechino sembra aver scelto questo progetto per testare la convertibilità’ dello yuan oltre agli impatti di varie riforme in ambito valutario e finanziario che sono allo studio da anni per garantire maggiore apertura al paese.

La Shanghai Free Trade Zone segue il progetto precedente della zona speciale di Qianhai, al sud della Cina, vicino a Shenzhen e potrebbe anticipare l’iniziativa di altre citta’ e province, tra cui Tianjin and Xiamen che si sono mostrate interessate a realizzare progetti analoghi nel breve periodo.

Lorenzo Riccardi – Dottore commercialista, Shanghai
lr@rsa-tax.com – RsA Asia

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