di Lorenzo Riccardi e Tommaso Siniscalchi
Negli ultimi anni la Cina sta investendo sempre più in ricerca e sviluppo nei campi della scienza e della tecnologia.
Attualmente Pechino ha già superato l’Unione Europea e si sta avvicinando velocemente ai volume degli investimenti effettuati dagli Stati Uniti.
In termini numerici la Cina sta investendo nel 2016 valori che dovrebbero aggirarsi intorno ai 400 miliardi di dollari, ammontare superiore del 180% rispetto al decennio precedente, incremento due volte superiore la media mondiale e tre volte superiore a quello degli Stati Uniti.
I settori su cui la Cina sta investendo e su cui punta ad essere più competitiva sono Aerospazio, Agrifood, Chimica Verde, Scienze della Vita & Salute, Clean Tech, Energia, Mobilità Sostenibile, Blue Growth, Design & Industrie Creative, Smart Cities & Communities, Turismo & Patrimonio Culturale, Education & Training.
Questo impegno negli investimenti ha già portato a risultati notevoli sotto diversi aspetti, tra cui:
- la metà degli studenti cinesi laureati provengono da facoltà scientifiche e tecnologiche.
- si e’ registrato un aumento sensibile delle pubblicazioni degli scienziati cinesi sulle riviste internazionali.
- vi e’ una crescita significativa della richiesta di brevetti di scienziati ed ingegneri cinesi.
- L’acquisizione cinese di grandi gruppi occidentali come Pirelli, la tedesca KraussMaffei nel settore dei macchinari per la plastica, il colosso dei robot Kuka o la Syngenta nel campo della biotecnologia dimostrano una strategia utile ad acquisire tecnologia core.
Lo sviluppo high tech cinese è una realtà dalla quale l’Italia può cogliere opportunità di business e di crescita, sia in termini di scambio di conoscenze tecnologico-scientifiche sia in termini di collaborazione tra enti governativi, università e centri di ricerca.
A tal scopo si è tenuta, nell’ottobre 2016, la Science,Technology & Innovation Week Italy-China, iniziativa nata dalla collaborazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ed il Ministry of Science and Technology of the People’s Republic of China.
L’evento, suddiviso in tre giorni nelle città di Bergamo, Bologna e Napoli, ha visto la partecipazione di circa 1300 delegati italiani nel mondo della ricerca, dell’innovazione tecnologica e dell’industria e di oltre 600 colleghi cinesi.
I temi oggetto della manifestazione sono stati l’opportunità di cooperazione tra università, scuole e centri di ricerca, e la condivisione di idee per la realizzazione di futuri nuovi progetti innovativi.
L’evento è stato altresì una importante occasione per favorire l’incontro tra imprenditori ed investitori di entrambi i paesi.
È stato infine inaugurato nelle sedi delle Università degli Studi di Bergamo e di Napoli il CITTC, (China Italy Technology Transfer Center), un centro bilaterale di trasferimento tecnologico che costituisce una piattaforma comune volta a favorire l’interazione tra i due paesi.