Gli scandali alimentari in Cina (vedi le recentissime accuse rivolte a Mc Donald’s e KFC per aver utilizzato la carne scaduta di un fornitore comune) , che sono ormai ampiamente noti all’opinione pubblica, stanno facendo crescere sempre più nella popolazione cinese e degli expat la paura per la qualità e per la provenienza del cibo.
E’ ormai palese e fortemente sentita questa paura e i movimenti di consumatori, la stampa e, per fortuna, una maggiore consapevolezza sull’importanza del tema anche da parte delle autorità governative cinesi.
Tali fattori non fanno altro che amplificare sempre di più la domanda di prodotti in grado di non nuocere alla salute.
Da alcuni anni in Cina si sente sempre più parlare, mutuando da modelli di consumo già affermati nei paesi occidentali, di organic food, di “clean food” o di “green food”.
Tale sviluppo sul mercato cinese è testimoniato da una crescente presenza sui lineari della distribuzione organizzata, di catene di ristorazione specializzate o di singole insegne dedicate, di coltivazioni e di distribuzione di prodotti a km 0, di prodotti dell’agricoltura e della carne organic.
E’ sicuramente una ottima notizia che non potrà fare altro che dare maggiore tranquillità a chi desidera dedicarsi a modelli di consumo più sostenibile.
Sorgono però alcuni problemi, tra i quali il price positioning dell’organic food. E’ noto infati che in Cina, ma non solo, la forbice tra prodotti organic e prodotti non organic è attualmente notevole. Ciò rende l’organic food una categoria di prodotti al momento solo affordable per chi ha possibilità di maggiore propensione alla spesa. Poter contare sulla possibilità di applicare il bollino di organic food ha senz’altro un costo e tempi lunghi per l’ottenimento della licenza e, inoltre, parliamo di prodotti non del mass market.
Ma, per fortuna, si fa sempre più strada, sempre nell’ambito di un consumo sostenibile, il concetto di clean food o come viene anche chiamato green food. Si tratta di prodotti che non hanno la possibilità di fregiarsi del bollino organic ma che sono prodotti che danno la garanzia al consumatore di provenire da una filiera rigorosamente controllata e con il vantaggio di avere un price positioning che consente di ampliare la customer base. Sarà richiesta però una ampia trasparenza sulla supply chain, a beneficio dei consumatori, ma anche degli investitori.
Il dibattito sul tema in Cina è molto vivace. Ci sono vantaggi e svantaggi di uno sviluppo su larga scala di un modello di consumo sostenibile ma la strada è già tracciata. Il consumatore sta indicando la rotta da seguire alle aziende più attente e sensibili al tema.