Ricatta Mango lassi

Era naturale che parlandovi di Lassi, mi sarebbe venuta voglia di sorseggiare un altro bicchiere di questa bevanda lattea e rinfrescante. Il lassi è originario del Punjab, una regione situata nel nord dell’India, che grazie alla dominazione musulmana ha visto fiorire una cucina raffinata che ha poi influenzato la cultura gastronomica anche nel resto del paese, tanto che oggi il lassi è maggiormente diffuso nell’alimentazione della zona meridionale. La ricetta originale prevede che lo yogurt sia mescolato con sale, acqua e spezie, tra le quali la scelta cade generalmente sul cumino. Servito con piatti piccanti ha infatti lo scopo di rinfrescare il palato infiammato e questa spezia, appena pungente, esalta la qualità dissetante della miscela di acqua e yogurt.

Ho scelto di proporvi il lassi al mango perchè essendo questo un frutto estivo aumentano le possibilità di trovarne uno profumato e succoso in questo periodo, volevo poi introdurvi l’importanza che ricopre questo frutto in India per quanto riguarda la cultura, l’economia e naturalmente la cucina e infine perchè trovo il suo sapore di mio estremo gradimento.

In India non solo il frutto, simbolo di fertilità, ma anche le foglie e i fiori del mango sono considerati sacri. Le foglie intrecciate insieme sono poste all’ingresso delle abitazioni per manifestare devozione alle divinità; il mango infatti è ritenuto sacro agli occhi degli induisti come a quelli dei buddisti. Il caldo colore della polpa diventa quindi la tinta ideale per un elegante sari di seta, e il tema del frutto e del fiore vengono declinati in tessuti e gioielli, motivi ricorrenti in particolare durante una festa nuziale. Una leggenda narra che il saggio Naradha portò un mango a Shiva durante una notte di luna piena. I fratelli Maruga e Ganesh litigarono perché entrambi volevano possedere il frutto. Shiva stabilì che il mango sarebbe stato vinto da chi, tra i due, sarebbe stato più veloce nel fare tre volte il giro del mondo. Maruga volò intorno al mondo in groppa al suo pavone, mentre Ganesh si limitò a correre tre volte intorno ai suoi genitori sostenendo che questi rappresentavano per lui tutto il mondo. Ganesh vinse il premio e Maruga, offeso, si ritirò sulle colline di Palani nel Tamil Nadu. Proprio in questa regione e nella confinante Karnataka c’è una coltivazione fiorente che fa dell’India il maggior esportatore mondiale di mango. Solo in Karnataka si possono enumerare almeno cinquanta preparazioni che prevedono l’uso del frutto e che vanno al di là del classico chutney. Essendo la polpa estremamente scivolosa e quindi difficile da maneggiare preferisco piuttosto che sbucciare il mango prelevarne la polpa nel modo che vi mostro nell’esecuzione della ricetta.

Mango lassi
vegetariano
un mango maturo
yogurt intero 200 g
acqua 50 cl
zucchero un cucchiaio

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Lavate il mango e asciugatelo.
Tagliatelo in due con un coltello affilato lungo il nocciolo, poi fate forza con le mani sulle due parti per separarle definitivamente.

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Incidete una delle due parti praticando tanti tagli perpendicolari ravvicinati: dovete ottenere un mango a quadretti.

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Ora mettete la mano sotto la buccia e rovesciate il mango:a questo punto diventerà simile ad un riccio.

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Fate passare il coltello molto ravvicinato alla buccia e prelevate la polpa. Conservatela al fresco mentre ripetete l’operazione con l’altra parte del frutto. Ponete nel bicchiere del frullatore il mango e frullatelo fino a ridurlo in purea.

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Unite l’acqua, lo yogurt e lo zucchero e continuate a frullare per 20 secondi. Regolate di zucchero a piacere e gustate il mango lassi freddo.

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