Questa ricetta in genere la propongo a chi non ha mai assaggiato dei piatti di cucina indiana e si rivela spesso una buona idea perchè la spezia dominante è lo zafferano, il cui sapore è acquisito e comunemente apprezzato. Si può realizzare con vari tipi di pesce bianco come storione, merluzzo, sogliola, arricchendoli di sapori e conferendogli una consistenza cremosa grazie alla crema di yogurt. Inoltre la preparazione è decisamente rapida e non richiede moltissime spezie, quindi è adatta anche per chi inizia a cimentarsi non solo con l’assaggio ma anche con la preparazione della cucina indiana.
In India pare sia arrivato grazie ai moghul, che con questo fiore condividevano le origini persiane, e che ne diffusero l’impiego in cucina e nella tintura dei tessuti, per il suo potere colorante che conferisce un gradevole colore giallo oro tanto al cibo, quanto agli abiti. Allo zafferano venivano riconosciute anche virtù medicinali, era infatti supposto essere un antidoto alla depressione e una cura per le ferite, nonchè qualità cosmetiche, disciolto nell’acqua del bagno e come aroma nei profumi. Lo zafferano in India ha rivestito sin dall’antichità anche un’importanza religiosa. È molto comune per esempio vedere indiani induisti la cui fronte è decorata con una goccia rossa. La pasta, utilizzata per punteggiarsi il centro della fronte o lo spazio compreso tra le sopracciglia, spesso è costituita anche da zafferano. Questo segno, chiamato bindu o tilak, rappresenta il terzo occhio, e vuole essere un monito che ricorda al fedele di sviluppare la sua parte spirituale per vivere in armonia con gli altri esseri umani, onorare le divinità e per tendere, con una vita di devozione e preghiera, all’acquisizione di facoltà mistiche. Forse invece è meno noto che sotto forma di unguento viene spalmato sulle statue delle divinità nei templi induisti come offerta votiva. Questo costume è ancora diffuso, e viene celebrato in particolari festività che possono avere ricorrenza decennale. In queste occasioni migliaia di fedeli si incontrano per venerare la divinità proprio con lo zafferano. Passando alla religione buddista non avete mai associato il colore delle tonache dei monaci a quello dello zafferano? Sappiate che sono proprio i preziosi stimmi ad ispirarne il colore, carico di sacralità.
Tornando al myhee joguranth, una piccola nota sugli ingredienti: questa preparazione si presta anche ad utilizzare dei filetti di pesce surgelato, che risulteranno impreziositi. Inoltre i semi di senape possono essere sostituiti con dei semi di coriandolo, ottenendo un sapore diverso ma altrettanto gustoso. Per quanto riguarda il coriandolo fresco, se i vostri commensali lo amano, tritatelo e cospargetelo direttamente sul pesce prima di servire.
Myhee joguranth
filetto di pesce bianco 200 g
succo di lime 1 cucchiaio
sale ½ cucchiaino
paprika 1 cucchiaino
zafferano una bustina
semi di senape 1 cucchiaino
peperoncino in pasta ½ cucchiaino (in polvere la punta del del cucchiaino)
aglio 1 spicchio schiacciato
farina di riso 1 cucchiaino
yogurt 250 g
coriandolo fresco
Lavate e asciugate il pesce con della carta da cucina. Ponetelo in un contenitore adatto per essere ripsoto in frigorifero e conditelo con sale, succo di lime e paprika. Coprite e conservate in frigorifero per un’ora.

Aromatizzate lo yogurt con lo zafferano, i semi di senape e il peperoncino.

Ponetelo in un tegame con il fondo spesso e scaldatelo dolcemente per qualche minuto, mescolando con un cucchiaio per amalgamare le spezie. Senza smettere di mescolare unite la farina di riso e continuate a cuocere la salsa a fuoco basso fino a quando diventa vellutata e densa.
A questo punto unite l’aglio schiacciato e cuocete altri 3 minuti. Se fosse diventata troppo densa, unite alla salsa qualche cucchiaio di acqua.
Ponete nella pentola i filetti di pesce con la marinata e copriteli con la salsa. Fate cuocere a fuoco dolce fino a quando il pesce è cotto. Per verificarne la cottura usate un coltello affilato: dovrebbe entrare nelle carni del pesce senza opporre resistenza.
Servite il pesce con del coriandolo fresco, se vi piace il sapore anche tritato e cosparso direttamente sopra.
