Avrete sicuramente riconosciuto nella foto un vasetto del chutney di cocco del quale vi ho parlato la settimana scorsa. Il suo sapore fresco, lievemente acido e il suo aroma di zafferano si prestano perfettamente per accompagnare gli utappams in primo piano: deliziose frittelle delicatemente speziate e arricchite con delle carote grattugiate.
Questo è uno degli accostamenti possibili nella colazione che caratterizza molti stati dell’India Meridionale come Karnataka, Kerala, e Tamil Nadu.
Mentre in Italia c’è la tendenza a fare colazione con alimenti nei quali il sapore dominante è quello dolce sia esso declinato più lievemente con latte e cereali o più intensamente con una brioche e un cappuccino, in India si preferisce iniziare la giornata con un pasto salato e speziato. Il sapore spiccatamente dolce si riferisce esclusivamente al dessert, se si fa eccezione per le bevande come lassi e chai.
Il pasto generalemente si articola con vari tipi di frittelle accompagnate da germogli e una selezione di chutney, raita e pickle che idealmente dovrebbe comprendere tutta la gamma dei sapori: acido, salato, dolce, amaro e speziato.
La maggior parte di questi tipi di frittelle è a base di riso o farina di riso e vari tipi di lenticchie, di queste ultime in India si trovano una cinquantina di tipi diversi. Questi ingredienti di base, ammollati nell’acqua e tritati, vengono arricchiti di spezie e altri ingredienti e diluiti con altra acqua per fomare una pastella che necessita di un tempo di fermentazione, al quale seguirà infine la cottura. Con questi ingredienti e pochi altri , variando il procedimento si possono ottenere risultati molto diversi: i dosasono forse quelli più noti, si tratta di sfoglie sottili e croccanti servite arrotolate su loro stesse e talvolta ripiene, poi ci sono gli idly , di forma piccola e tondeggiante risultano soffici e candidi perchè sono a base di urad dal, lenticchie bianche, e naturalmente riso.
Oggi invece vi propongo gli uttapam, basilarmente perchè non richiedono tempo di fermentazione e ritengo siano un buon approccio a questa categoria di alimenti. In generale si possono fare anche con degli avanzi della pastella dei dosa, ma questa ricetta è piuttosto veloce e permette di ottenere un buon risultato. Gli uttapam sono morbidi e si possono spalmare con il chutney di cocco e poi arrotolarli su loro stessi come i dosa. Si gustano caldi, quindi se ne preparate un po’ assicuratevi di riporli nel forno acceso a 50 gradi per preservarne la temperatura. Quelli che avanzano, se avanzano, si possono conservare in frigorifero e riscaldare al momento del consumo. Se non ve la sentite di gustarli a colazione, provate ad inserirli in un brunch domenicale o semplicemente a pranzo con un’insalata a foglie verdi arricchita di germogli: avrete un pasto sano, leggero e gradevolmente inusuale.
Utappam alla carota
vegetariano
semolino 60 g
farina 60 g
farina di grando duro 60 g
farina di riso 60 g
una carota grattugiata
assafetida un pizzico
zenzero fresco grattugiato ¼ di cucchiaino
un cucchiaino di fienogreco
peperoncino ½ di cucchiaino
garam masala ¼ di cucchiaino
sale
olio di colza o di girasole

Miscelate i diversi tipi di farina e setacciateli. Unite le spezie.
Unite la carota e e mescolate bene.
Aggiungete circa 5 dl di acqua poco per volta fino ad avere una consistenza liscia e piuttosto liquida. Lasciate riposare in un luogo fresco coperto con della pellicola per circa un’ora.

Scaldate una tawa o una padella antiaderente e ungetela con poco olio. Versate un mestolino di pastella nella pentola calda e spargetela velocemente con una spatola la pastella il più sottile possibile. Fate cuocere per 4 minuti a calore medio e poi girate l’utappam con l’aiuto di una spatola. Completate la cottura tendendolo sul fuoco per altri 3 minuti.

Continuate fino all’esaurimento della pastella, dovreste ottenere circa 8 utappam di medie dimensioni. Servite con un chutney di gusto fresco come quello al cocco (nella foto) o al coriandolo.
