Soft power cinese: Medaglie olimpiche e istituti di cultura per contrastare l’influenza americana

Nel discorso di inizio anno alla nazione, il presidente Hu Jintao ha accolto il 2012 sottolineando il ruolo chiave che ha la cultura oltre all’economia negli equilibri internazionali.

Hu stava affermando che la Cina si trova sotto l’assalto della “soft power policy” occidentale, l’abilità di un corpo politico di persuadere, convincere ed attrarre altri tramite risorse intangibili quali “cultura, valori e istituzioni”, in pratica l’influenza che una cultura produce sulle altre.

Oltre agli obiettivi di crescita economica, Pechino punta ora ad una strategia di lungo periodo che pone attenzione alla diffusione dei propri valori a livello internazionale. Il Paese, grazie alla propria storia, alle proprie tradizioni, alla propria lingua e scrittura e alle eccellenze nello sport e nell’arte si presenta come voce autorevole nella cultura internazionale.

Ne sono la prova le Olimpiadi di Londra, durante le quali la Cina ha vinto 38 medaglie d’oro, mancando per un soffio il primo posto nel medagliere olimpico, e ancora, la scorsa edizione dei Giochi, tenutasi proprio a Pechino nel 2008.

Le Olimpiadi e l’Esposizione Universale tenutasi a Shanghai nel 2010, sono eventi che evidenziano la volontà cinese di ritagliarsi un pezzo di notorietà come membro della comunità internazionale. Malgrado lo “spirito olimpico”, sono molte le critiche che vengono fatte al sistema sportivo cinese, in larga parte finanziato dallo stato. Un sistema di scuole sportive statali e amministrazioni sportive centralizzate che riceve fondi illimitati, nel tentativo di raggiungere la prima posizione nel medagliere olimpico, forzando gli atleti ad una dedizione maniacale per la causa.

Con la sua straordinaria potenza sportiva, la Cina si è ritagliata un posto importante nell’ambiente sportivo internazionale. Molti atleti cinesi sono conosciuti a livello mondiale, ad esempio il giocatore di basket Yao Ming, una delle star dei giochi Olimpici di Pechino, portabandiera dell’immagine della Cina nel mondo. Vincere è per i cinesi una questione d’immagine e di prestigio nazionale.

Le medaglie di Londra e Pechino, insieme ai 200 istituti Confucio che diffondono nel mondo lingua e cultura cinese, uniti a un’apertura al turismo estero, agli scambi tra studenti, ad una nuova concezione dell’arte e del cinema cinese cinese contribuiscono a diffondere il fascino e la cultura di Pechino nel mondo. La Cina, con artisti contemporanei di primo piano, un cinema alternativo ad Hollywood e una moda giovane, promuove un nuovo influsso di valori asiatici alternativi alla dominazione culturale e politica degli Stati uniti d’America.
 
 

Lorenzo Riccardi – Dottore commercialista, Shanghai
lr@rsa-tax.com – RsA Asia

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