Delhi. Le ferrovie di stato indiane sono pronte ad investire nell’alta velocità, con l’introduzione di nuovi treni ed infrastrutture capaci di ridurre significativamente i tempi di percorrenza delle tratte.
La velocità media dei treni indiani, che è pari a 85 km/h, in due anni incrementerà fino a raggiungere i 150 km/h, sviluppando sette principali corridoi all’interno del paese dove saranno costruite nuove rotaie atte a supportare treni ad alta velocità.
In India ogni treno trasporta più di 7.000 persone al giorno, per un totale traffico giornaliero pari a tre milioni di passeggeri. Il treno indiano più veloce è quello che collega la capitale, Delhi, e Bhopal nella regione Madhya Pradesh, raggiungendo solo occasionalmente una velocità massima pari a 140-150 km/h, con una velocità media di 85 km/h.
Vi sono poi altri treni che vengono denominati “fast train”, ma con velocita’ di punta che si assestano intorno agli 80 km/h. Nella realizzaione del nuovo progetto infrastrutturale, verrà introdotta anche una tratta suburbana tra Mumbai e il suo hinterland, velocizzando i collegamenti con la città.
Diversi funzionari del governo hanno sottolineato che si tratta di un progetto iniziale, che prevede una rapida espansione mediante la costruzione di nuove tratte e infrastrutture utili a sostenere flussi di trasporto per passeggeri e merci che possano essere in linea con lo sviluppo economico dal Paese.
C’e’ chi sostiene che l’India potrebbe incorrere in costi troppo elevati per costruire infrastrutture e treni capaci di percorrere lunghe tratte, ad alta velocità ed in completa sicurezza. Inoltre, sarà necessario valutare come l’attuale rete ferroviaria, estesa per 108.700 km di rotaie nel Paese, sia in grado di ospitare treni ad alta velocità o debba essere interamente variata. Nel breve periodo sarà possibile incrementare la velocità media dei treni, migliorando lo stato delle infrastrutture ed il livello generale dei trasporti, ma per implementare un sistema completo ed efficiente di nuovi bullet train e collegamenti rapidi saranno necessari tempi piu’ lunghi, pari ad almeno un decennio.
Lorenzo Riccardi – Dottore commercialista, Shanghai lr@rsa-tax.com – RsA Asia